14 Giu Sandro Pasquali è il nuovo Sindaco di Passignano
Il neo sindaco di Passignano prima della sua elezione risponde ad alcune domande
Sandro Pasquali è stato il primo sindaco eletto nella tornata amministrativa 2018 in Umbria, in un comune sotto ai 15mila abitanti. Il candidato che ha guidato la coalizione di centrosinistra Lista Civica per Passignano ha sconfitto la compagine di centrodestra Lista Civica-Passignano nel cuore che vedeva candidato Alessandro Fabrizio Moio.
Cogliamo l’occasione per fargli i nostri più vivi complimenti e riproponiamo per l’occasione alcuni stralci di una sua intervista rilasciata ad Umbria 24.
In caso di vittoria, quali ritiene siano le tre misure più urgenti da varare?
«Dobbiamo lavorare sulla sicurezza passando da un nuovo impegno sulla convenzione della municipale fino a una nuova caserma dei carabinieri, necessario inoltre riappropriarci dei nostri spazi, facendo vivere i parchi restituendoli ai bambini e agli anziani allontanando così i malintenzionati. Intervenire sul sociale partendo dai bambini potenziando i servizi per asilo nido e verificare la possibilità del tempo pieno a scuola; per ciò che riguarda gli anziani occorre sostenere le famiglie con un servizio di centro diurno e di rete medica di prossimità che consiste nel portare gli specialisti a casa delle persone e non viceversa. Sulle infrastrutture necessità della rotonda all’uscita a Passignano est, sia per la sicurezza stradale sia per prolungare i marciapiedi di collegamento da est ad ovest di Passignano, utili ai residenti come ai turisti».
Pensa possano esserci margini per tagliare tasse e tariffe? Se sì, in quale misura?
«Un alleggerimento della tassazione è sempre benvenuto, si potrebbe intervenire sulla tassazione degli immobili per favorire affitti a canoni concordati in cambio di sgravi fiscali, magari pensando ad alleggerire chi investe sul commercio, e in particolare premiare i cittadini che aiutano la sistemazione dei beni comuni con sgravi Irpef o su tassazione immobili. A noi importa mantenere i servizi ai bambini e agli anziani, e tenere decoro e pulizia nella città. Anche sulla Tari premiare chi ricicla al fine di una tariffa puntuale».
L’ex Sai rimane uno dei più importanti nodi da sciogliere. Come pensa di affrontare il problema?
«Appena insediato chiamerò la proprietà privata dell’area per un incontro e per verificare le volontà di investimento. Se queste dovessero venire meno comunque bisogna andare anche insieme a cercare nuovi soci o acquirenti. Rimaniamo comunque con i piedi piantati a terra, non facciamo promesse tanto meno a due giorni dal voto: chi le fa ora prende in giro i cittadini, anche perché la proprietà è privata e con loro bisogna colloquiare. Una misura urgente comunque sarà la messa in sicurezza e decoro dell’area. Certo non faremo promesse a due giorni dal voto».
Come pensa di aiutare – concretamente – il fondamentale settore turistico?
«Si parte dalle infrastrutture quindi dalla citata rotonda ai marciapiedi di collegamento dalle zone campeggi al centro, la salvaguardia del centro storico, a partire dal decoro e dalle mura, e una programmazione che unisca i grandi eventi al turismo di qualità. Particolare attenzione alla comunicazione: siamo uno dei Borghi più belli d’Italia, con i tramonti più belli del mondo, il nostro biglietto da visita. Serviranno nuove aree parcheggio e bus di collegamento fino al centro del paese per i turisti e per salvaguardare i residenti e le attività. Un nuovo arredo e nuova sistemazione del lungolago così da renderlo ancora più appetibile e innovativo per i turisti. La creazione del “Marchio Trasimeno”, perché siamo nei fatti la terza città dell’Umbria, e insieme potremo far arrivare investimenti, bandi e progetti esclusivi per il lago. Una questione urgentissima? Risolvere il problema chironomidi».
La sicurezza, anche quella percepita, è uno dei problemi più sentiti dai cittadini. Coi mezzi che avrà a disposizione come sindaco, cosa intende concretamente fare?
«Purtroppo sono stato anche io vittima di un furto. Dobbiamo investire per realizzare una nuova caserma fino al controllo del vicinato. Un principio che ci guida è illuminare e far vivere le zone periferiche, più i luoghi sono vissuti e illuminati meno delinquenti girano. Con l’associazionismo dovremo gestire i luoghi della nostra vita per renderli quotidianamente sicuri».
Se eletto come pensa di impostare i rapporti con l’Unione dei Comuni del Trasimeno?
«L’unione dei Comuni è fondamentale, lì dovremo lavorare per proseguire i progetti per il lungolago che l’amministrazione Rossi ci lascia in eredità, e con l’Unione dei Comuni dovremo aprire un ufficio unico di progettazione per intercettare i bandi europei. Con un mandato forte da parte dei cittadini andremo all’Unione dei Comuni forti delle nostre idee e con la volontà di essere il capoluogo turistico del Trasimeno».