19 Giu Sanità: «La Riduzione dei servizi è inaccettabile»
Sanità: «La Riduzione dei servizi è inaccettabile»
Il Pd del Trasimeno chiama alla mobilitazione
L’Unione intercomunale del Trasimeno ha tenuto un’assemblea sul tema: “Tutto il centrosinistra combatta per impedire che venga minata la salute dei cittadini”
La riduzione dei servizi sanitari di base e assistenziali rappresenta una prospettiva “inaccettabile”, di fronte alla quale mettere in campo al più presto una mobilitazione permanente per impedire che vengano perpetrate delle scelte che vanno a minare profondamente la tenuta sociale del territorio e a intaccare i diritti alla salute dei cittadini.
Intendiamo sostenere con forza e in tutte le sedi politiche e istituzionali il progetto di riorganizzazione della medicina del territorio, così com’è stato proposto ed elaborato dai sindaci e dall’Unione dei Comuni del Trasimeno, a garanzia della difesa e del potenziamento della sanità del territorio più volte messa in discussione dalla giunta regionale. Ricordiamo che nel territorio del Trasimeno vivono oltre 60 mila persone, accogliendo circa 800 mila turisti all’anno, e che ormai da tempo il territorio vive un progressivo indebolimento specie nell’ambito della medicina del territorio.
I mancati investimenti, il trasferimento di decine di medici in altre zone dell’Umbria, la riduzione di servizi primari come quelli del 118 e delle guardie mediche, oltre al mancato completamento dell’ospedale di Castiglione del Lago, sono solo una parte dei problemi che affliggono la sanità del territorio. Tutto ciò lascia intravedere un lento, quanto inesorabile, processo di impoverimento dell’offerta di servizi per la cura e assistenza alla persona. Di fronte a questo scenario chiediamo il convolgimento di tutti i partiti del centrosinistra per una mobilitazione congiunta.
Quelli del Trasimeno non sono cittadini di serie B, e aldilà dei progetti annunciati sul nuovo ospedale, che, seppur condivisibili appaiono, a oggi, come specchietti per le allodole, nessun campanile deve essere, nel frattempo, umiliato e spogliato della propria capacità di dare risposte adeguate ai bisogni di salute di una comunità.
Serve quindi riaffermare la necessità e l’urgenza di una copertura complessiva dei servizi di assistenza e cura, attraverso il rafforzamento dei distretti, il numero delle specialistiche, la presenza di consultori, ambulatori, un numero congruo di medici di famiglia e pediatri di libera scelta, e cure domiciliari per i più fragili, ma anche presidi di pronto soccorso e pronto intervento maggiormente organizzati.