12 Ott Trasimeno, sindaci tornano alla carica: «La Regione riapra pronto soccorso a Città della Pieve»
Unione dei Comuni approva all’unanimità risoluzione per rilancio servizi sanitari sul territorio: «Si riveda Piano sanitario»
Nonostante la bocciatura da parte del Consiglio di Stato, che ha messo la parola fine alle istanze di chi si è opposto alla chiusura del pronto soccorso a Città della Pieve, i sindaci del Trasimeno non demordono. Il Consiglio dell’Unione dei Comuni ha approvato all’unanimità, nell’ultima seduta consiliare, la risoluzione con cui si chiede alla Regione Umbria «di attivare ogni opportuna iniziativa volta a fornire le necessarie risposte alle esigenze di riorganizzazione dei servizi di emergenza-urgenza ai cittadini di Città della Pieve, anche con l’introduzione nel plesso di Città della Pieve di un’autonoma struttura di pronto soccorso». Un atto che porta a sintesi due precedenti documenti in materia di servizi sanitari territoriali, presentati dal gruppo di minoranza prima e dal sindaco di Città della Pieve Fausto Scricciolo poi. Nella risoluzione licenziata mercoledì pomeriggio l’Unione dei Comuni del Trasimeno fa proprie le preoccupazioni espresse dallo stesso primo cittadino pievese sulla riorganizzazione dei servizi di emergenza urgenza e più in generale sul complesso delle attività e dei servizi sanitari erogati al Trasimeno.
Sindaco: “Chiusura è un furto! Serve un potenziamento”
Nel documento si mette in evidenza come, a distanza di cinque anni, i processi di riqualificazione dei presidi di Città della Pieve e Castiglione del Lago, «sia pur avviati, avanzano a fatica, mettendo a repentaglio il dispiegarsi dei servizi sanitari ospedalieri e non, tra i quali la diagnostica, la specialistica e le attività ambulatoriali. Nel contempo – recita ancora la risoluzione – lo stato dei servizi distrettuali del Trasimeno necessita di un robusto potenziamento di attrezzature e di personale (cronicamente carente in particolare per i servizi domiciliari), resi ancor più urgenti dalla presenza di una rilevante porzione di popolazione anziana residente e dalla difficoltà dei collegamenti stradali che riguardano la parte sud-est del Trasimeno verso il capoluogo di regione».
Trasimeno penalizzato
Il Consiglio fa in più notare come «al Trasimeno si sia speso di meno per l’edilizia sanitaria di qualsiasi altra realtà dell’Umbria, tanto che la nostra spesa pro capite è stata negli anni tra le più basse della nostra regione» e dichiara che «non intende rinunciare a fornire risposte di elevata qualità alle esigenze sanitarie dei propri cittadini, da corrispondere peraltro in modalità “diffusa” in tutte le principali località del Trasimeno, sia per quanto attiene ai servizi di emergenza-urgenza che per tutto il resto».
Pronto soccorso
Da qui le richieste alla Regione e all’Usl Umbria 1. Prima tra tutte quella di introdurre nel plesso di Città della Pieve un’autonoma struttura di pronto soccorso con la relativa dotazione organica aggiuntiva e posti letto di osservazione breve. Inoltre, si chiede di «completare il più rapidamente possibile il processo di riqualificazione dei presidi di Castiglione del Lago e Città della Pieve; di revisionare il Piano sanitario regionale per riequilibrare la carenza complessiva di servizi sanitari e socio sanitari del Trasimeno con il potenziamento in particolare dei servizi diagnostici e domiciliari e con l’implementazione dei processi dedicati alla prevenzione; di armonizzare i livelli assistenziali anche con la realizzazione di un’unica Usl regionale».
Contatti formali
Il Consiglio dell’Unione ha dato dunque mandato al presidente e alla Giunta «di prendere immediati e formali contatti con la Presidenza della Regione Umbria e con la Giunta Regionale dell’Umbria affinché venga tempestivamente riunito l’apposito tavolo di concertazione istituzionale, dove poter rappresentare le ragioni del Trasimeno e concertare le necessarie revisioni alla programmazione regionale in tema di servizi sanitari e socio-sanitari».